Assemblee in presenza o da remoto?
Cerchiamo di chiarire cosa la legge ci consente di fare e di quali alternative possiamo usufruire.
In tempi di Covid-19 le assemblee condominiale non sono vietate ma fortemente sconsigliate, l’importante è che si svolgano in luoghi e modalità confacenti alle normative anti-covid anche nelle zone rosse, l’importante è munirsi di autocertificazione. Ma proprio grazie all’avvento del Covid, ci siamo avvicinati alla tecnologia e per questo oggi è molto più semplice organizzare una riunione in videoconferenza, da cellulare, PC, tablet o altro dispositivo mobile. Per l’amministratore è sufficiente inviare una convocazione indicando che si terrà in modalità videoconferenza con data ora e dati di accesso, questo secondo un emendamento che è stato approvato questa estate al decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104. Al comma 6 peraltro si precisa che “Anche ove non espressamente previsto dal regolamento condominiale, previo consenso di tutti i condomini, la partecipazione all’assemblea può avvenire in videoconferenza. In tal caso, il verbale, redatto dal segretario e sottoscritto dal presidente, è trasmesso all’amministratore e a tutti i condomini con le medesime formalità previste per la convocazione“.
Ma la cosa più importante è che il Senato l’11 novembre scorso ha dato il via libera alla conversione in legge con modifiche del D.L 125 /2020 che contiene misure urgenti collegate alla proroga della dichiarazione dello stato d’emergenza Covid-19, che elimina la necessità di consenso unanime per le assemblee in videoconferenza e dispone che il consenso alla partecipazione all’assemblea con modalità di videoconferenza possa essere preventivamente espresso con la sola maggioranza, senza alcun riferimento ai millesimi.